Ritorno alla dieta Mediterranea per il raggiungimento del benessere psico-fisico
In un momento in cui, grazie a quel gigantesco circo mediatico che è Expo 2015, parlare di cibo pare assai di moda, è superfluo sottolineare il legame strettissimo fra alimentazione e salute psicofisica.
Vi propongo di seguito un articolo scritto dalla Dott.ssa Rosa Cecere Nutrizionista.
Avete mai sperimentato che quando vi nutrite in modo sano ed equilibrato godete di un benessere maggiore, non solo corporeo ma anche psicologico e mentale? Corpo e mente sono strettamente collegati, uno non può prescindere dall’altra. Un corpo sano, in forma, non può che essere accompagnato da una mente rilassata ed equilibrata.
Condizione necessaria per il raggiungimento di un completo benessere psico-fisico è dunque una corretta educazione alimentare.
Parlare di educazione alimentare, d’altra parte, significa far riferimento alla dieta Mediterranea, una dieta che, nel tempo, stiamo erroneamente abbandonando a favore di altri modelli meno nutrienti e sani. Gli alimenti alla base della dieta Mediterranea, rappresentano da sempre una vera e propria cura, aiutano a vivere meglio e alzano l’indice del benessere psicofisico; troppo spesso, tuttavia, ci lasciamo affascinare dalle diete iperproteiche, forse perché di moda, forse perché ci permettono di perdere peso facilmente, senza preoccuparci di quanto esse risultino spesso molto pericolose per la salute.
Il successo della dieta Mediterranea sta nella sua composizione: un’alimentazione varia caratterizzata da un consumo elevato di verdura, frutta, cereali integrali, legumi, pesce, uova, insieme a un moderato introito di carne, olio evo e vino. Una dieta ricca di tradizione che in associazione a uno stile di vita attivo rappresenta il modello che bisogna seguire.
Mangiare Mediterraneo non è semplice; esistono tuttavia alcune indicazioni di massima da seguire che possono aiutarci:
· mangiare prodotti della nostra terre in 3 pasti fondamentali (colazione, pranzo e cena) che possono essere integrati con 2 spuntini a basso contenuto calorico;
· una dieta equilibrata vanta una percentuale del 15-20% di Grassi, un 15-25% di Proteine e un rimanente 50-60% di Carboidrati. Questa composizione può essere cambiata in relazione alle patologie dell’individuo;
· aumentare il consumo di frutta e verdura, scegliere soltanto i prodotti di stagione e quelli delle nostre terre a discapito di prodotti esotici;
· la dieta deve essere il più possibile varia;
· controllare l’introito di zucchero e di sale;
· bere molta acqua. Circa 1,5 litri al giorno;
· condurre una vita attiva. Basta una modesta attività fisica 2 3 volte alla settimana. Importanti possono essere piccole modifiche alle nostre abitudini come utilizzare le scale invece che l’ascensore o fare una salutare camminata invece che utilizzare la macchina per gli spostamenti brevi.
· diminuire il consumo di alcool e superalcolici;
· non fumare;
· non permettere ad abitudini alimentari come aperitivi, abbuffate davanti alla tv, la moda del fast-food di diventare una caratteristica del nostro stile alimentare invece che un aspetto sporadico nella nostra vita-
“la dieta mediterranea tradizionale possiede qualità storiche
e culturali specifiche che devono essere preservate,
per il loro valore intrinseco, per le generazioni future,
con la stessa intensità che caratterizza la difesa
di altri aspetti del patrimonio culturale”
dichiarazione di Barcellona sui “Diritti alimentari dell’uomo” promossa dalla FAO
Dott.ssa Rosa Cecere
e-mail: cecererosa@gmail.com
tel. 3204020497
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via E. Salvi n 19, Soccavo
Articolo divulgativo a cura di Dott.ssa Cristina Puglia Psicologa e Psicoterapeuta