Architettura e benessere
Da diverse indagini statistiche risulta che il cambio di casa sia una tra le maggiori cause di stress psicologico dopo il lutto e la separazione.
Si lascia la propria casa, i vicini e si modificando molte abitudini, quelle stesse che ci danno sicurezza e tranquillità giorno dopo giorno.
Alla preoccupazione di dover affrontare un così significativo cambiamento si aggiunge l'affaticamento di dover organizzare la sistemazione della nuova casa e di ricreare, anche psicologicamente, “un ambiente sicuro e familiare”.
Si devono ricreare nella nostra nuova abitazione spazzi con "qualità psicologiche positive". Per qualità psicologiche dello spazio intendo tutto ciò che interagisce con la sfera delle emozioni, con i sentimenti, i ricordi, i bisogni dello spirito, come il bisogno di protezione, di socializzazione,di gioco che si esprimono nell’espressione, nell’affermazione della propria coscienza e nel voler essere riconosciuti.
La casa rappresenta l’espressione di chi la abita e l‘architettura ne interpreta i bisogni: la casa non è solo il risultato di funzionalità e tecnologia ma luogo protettivo che ci rassicura in cui possiamo esprimerci e riposarci.
L’architettura si occupa sempre di più del rapporto fra spazio e benessere e, in questa fase di cambiamento e creazione di un nuovo spazio, può supportare la persona a ricostruire un nuovo “nido sicuro”.
L’architetto vi aiuta ad osservare con calma la vostra nuova casa, ad osservare gli spazi vuoti e vi guida affinchè siano gli spazi ad ispirarvi le soluzioni più adatte. Vivere psicologicamente uno spazio significa occuparlo, viverlo, crearlo, vuol dire esprime voi stessi.
La casa deve dispensare le sicurezze e il nutrimento interiore e l’architetto del benessere rappresenta colui che tutela e amplifica il benessere di ogni committente. L’architetto mettere in scena la strategia per mantenere e implementare la felicità: dare spazio a quelle scelte che permettono di arricchire la vita di sapori, emozioni e sensazioni di benessere.
La casa rappresenta l’espressione di chi la abita e l’architettura ne interpreta i bisogni.
L’architettura del benessere intende il concetto di benessere come condizione di armonia tra uomo e ambiente, come stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale. Progettare l’architettura degli interni con l’obiettivo di rispondere alle esigenze soggettive. Creando il nostro spazio basandoci sui nostri bisogni interni, ogni camera e ogni costruzione sarà colma di dolcezza, gentilezza, simpatia, tutto incorniciato dal pieno equilibrio. Il senso del benessere è legato ad uno stile di vita che richiede un buon equilibrio psicologico ed il rispetto per la salute e soprattutto un sereno rapporto con se stessi e la propria immagine. L’architettura diviene il medium espressivo che consente un modello di vita che privilegi la ricerca equilibrata dello star bene. Sono sempre più applicati elementi come l'illuminazione naturale, il rispetto per la natura, il verde ed i materiali ecofriendly.
L’esperienza insegna che funzionalità e modernità non sono sufficienti per garantire a chi abita quella serenità che è base del benessere interiore. E' indispensabile stare bene psichicamente nel proprio spazio, così la gioia, la soddisfazione divengono anche manifestazioni psichiche /architettoniche.
Articolo divulgativo a cura di Dott.ssa Cristina Puglia Psicologa e Psicoterapeuta