Fobie
La Fobia è una particolare forma di paura, caratterizzata dal fatto di:
1) Essere sproporzionata alla situazione
2) Non poter essere controllata mediante un'analisi razionale
3) Porsi al di la del controllo volontario
4) Produrre l'evitamento della situazione temuta
Le differenze tra paura e fobia è che la fobia è irragionevole ed incontrollabile! A causa dell'intensità emozionale del suo stato, il fobico si trova impossibilitato ad affrontare autonomamente le situazioni temute. La consapevolezza che il suo disturbo sia del tutto infondato non serve ad eliminarlo.
L'esposizione ad eventi traumatici o stressanti può favorire o generare la comparsa di una Fobia Sociale. In particolare, è possibile che l'esposizione cronica a svalutazioni, derisioni, aggressioni verbali o psicologiche all'interno dell'ambito famigliare o in contesti extrafamilari in momenti particolarmente delicati dello sviluppo di una persona, possa essere collegato al seguente disturbo.
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, IVa Edizione, la Fobia Sociale è definita dalle seguenti caratteristiche:
A. Paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona è esposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. L'individuo teme di agire (o di mostrare sintomi di ansia) in modo umiliante o imbarazzante. Nei bambini deve essere evidente la capacità di stabilire rapporti sociali appropriati all'età con persone familiari, e l'ansia deve manifestarsi con i coetanei, e non solo nell'interazione con gli adulti.
B. L'esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l'ansia, che può assumere le caratteristiche di un Attacco di Panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione. Nei bambini, l'ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l'irrigidimento, o con l'evitamento delle situazioni sociali con persone non familiari.
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole, mentre nei bambini questa caratteristica può essere assente.
D. Le situazioni temute sociali o prestazionali sono evitate o sopportate con intensa ansia o disagio.
E. L'evitamento, l'ansia anticipatoria, o il disagio nella/e situazione/i sociale o prestazionale interferiscono significativamente con le abitudini normali della persona, con il funzionamento lavorativo (scolastico) o con le attività o relazioni sociali, oppure è presente marcato disagio per il fatto di avere la fobia.
F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
G. La paura o l'evitamento non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale, e non è meglio giustificato da un altro disturbo mentale (per es., Disturbo di Panico Con o Senza Agorafobia, Disturbo d'Ansia di Separazione, Disturbo da Dismorfismo Corporeo, un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo o il Disturbo Schizoide di Personalità).
H. Se sono presenti una condizione medica generale o un altro disturbo mentale, la paura di cui al Criterio A non è ad essi correlabile, per es., la paura non riguarda la Balbuzie, il tremore nella malattia di Parkinson o il mostrare un comportamento alimentare abnorme nell'Anoressia Nervosa o nella Bulimia Nervosa.
La fobia, provoca:
- Blocchi a livello del pensiero e dei sentimenti,
- porta ad evitare persone e pensieri ansiogeni
- inibizione che può portare ad eventi diversi quali: impotenza, frigidità, mutismo perdita della parola, cecità, sordità (sintomi isterici).
Quando la fobia diviene troppo invasiva nella nostra vita è bene non sottovalutarla.
Articolo divulgativo a cura di Dott.ssa Cristina Puglia Psicologa e Psicoterapeuta